Chirurgia Robotica per Tumori Urologici

L’utilizzo della piattaforma robotica rappresenta la metodica più avanzata e precisa per trattare la maggior parte delle patologie tumorali urologiche. Minimo trauma sui tessuti, visione ingrandita sino a 20 volte il normale, massima accuratezza, questi sono i vantaggi del ricorso alla chirurgia robotica, che consente di eseguire interventi che coniugano elevata complessità e risparmio delle strutture circostanti il tumore (quando oncologicamente corretto). Non solo, il controllo dei sanguinamenti intraoperatori è molto più preciso perché anche il più piccolo vaso risulta ben visibile, e questo consente di ridurre significativamente il ricorso alle trasfusioni. Infine, grazie al ridotto trauma sull’organismo, il recupero funzionale, la degenza postoperatoria ed il ritorno alle attività della vita quotidiana sono nettamente più rapidi rispetto alle altre forme di chirurgia.

In caso di tumore della prostata, l’intervento di prostatectomia radicale robotica prevede l’asportazione della ghiandola malata e dei linfonodi, preservando lo sfintere urinario (struttura deputata alla continenza urinaria) e, se il quadro clinico e gli esami di stadiazione lo consentono, anche dei fasci neurovascolari dei nervi erigendi, su cui poggia la prostata e che sono deputati alla erezione. Questo consente di ridurre a percentuali assai basse i tassi di incontinenza urinaria permanente, e di riprendere, dopo adeguata riabilitazione, una valida funzionalità erettile.

Quando si parla di tumore alla vescica muscolo-invasivo, oppure superficiale ma recidivo e ad Alto Grado, è necessario l’intervento di asportazione della vescica (cistectomia radicale), comprendente anche la prostata (nel maschio) e l’utero e le ovaie (nella femmina). I vantaggi di eseguire questo intervento con la tecnologia robotica sono rappresentati dalla maggiore precisione della dissezione (fase di demolizione e linfoadenectomia), che rende possibile conservare le strutture non coinvolte dal tumore, e, soprattutto, dal potere ricostruire la via urinaria (fase di derivazione urinaria) avvalendocisi dell’elevato livello di dettaglio garantito dalla piattaforma robotica. Questo passo può avvenire mediante costruzione di una nuova vescica, utilizzando un segmento di intestino (neovescica ileale), oppure abboccando i due ureteri (che costituiscono i tubi che raccolgono le urine prodotte dai reni) o direttamente alla cute (ureterocutaneostomia) o mediante interposizione di un tratto di intestino (ureteroileocutaneostomia, conosciuto anche come “sacchetto”). L’utilizzo del robot permette di eseguire tutte queste ricostruzioni mediante microsuture stagne ed a tenuta sin da subito, il tutto realizzato all’interno del corpo del paziente (confezionamento intracorporeo), evitando il trauma connesso alla esecuzione delle ricostruzioni in ambiente esterno (confezionamento extracorporeo) e le relative complicanze.

L’utilizzo della piattaforma robotica trova ampio spazio anche nella chirurgia del tumore del rene. L’elevata accuratezza garantita dal robot consente di eseguire chirurgia risparmiativa (Nephron Sparing), asportando il solo tumore e massimizzando la preservazione del tessuto renale sano.

Intervento di Cistectomia Radicale Robotica